Caso presepe. “Rispettare identità e tradizioni”

PIETRASANTA. “Le accuse e le parole spese dal rappresentante del sindacato Morbidelli sono molto gravi così come sono gravi il tono, la disinformazione ed il clima intimidatorio che da giorni anima i media ed i social. Nessuno vuole cacciare la cooperativa che gestisce i cinque asilo nido, ne tanto meno gli insegnanti, ma è prerogativa, diritto e dovere di un’amministrazione comunale definire e valutare l’operato dei soggetti che vengono pagati dai contribuenti di Pietrasanta quando questo soggetto percepisce oltre 900 mila euro l’anno. Se fino ad oggi nessuno ha controllato o non se ne è interessato, non era nostra problema, oggi c’è un’amministrazione comunale nuova che ha le proprie idee ed il proprio mandato di indirizzo. Controllare e vigilare è un atto dovuto”. Alberto Giovannetti, capo gruppo di Pietrasanta prima di tutto in consiglio comunale interviene sul caso del presepe non allestito all’asilo Bambi e sulle reazioni che in questi giorni hanno accompagnando questa triste vicenda. “Il presepe si è trasformato in un casus belli per una certa parte di politica che in maniera strisciante e subdola alimenta le divisioni nella comunità. Il presepe, alla fine, è una scusa per continuare un’anti-campagna nei confronti dell’amministrazione comunale. Basta seguire i social di alcuni dei protagonisti di questa vicenda per avere il quadro chiaro e capire che c’è una volontà politica a cui non frega niente dei valori, delle tradizioni e delle usanze del nostro popolo. Si è superato illimite, e si continua a superarlo ogni volta che si tenta di spogliare, pezzo dopo pezzo, la nostra identità nazionale. Nessuno dei musulmani o di altre confessioni si è mai opposto, scandalizzato o ha manifestato disagio riguardo al presepe, alle statuine, all’albero di natale, ai canti e alle nostre tradizioni. Sono molto più intelligenti di certa gente che invece non perde mai occasione per aumentare le divisioni brandendo lo scettro dell’integrazione rinnegando le radici della loro nazione”.

E sull’esposizione mediatica e sulle presunte intimidazioni subite da alcune mamme per non partecipare alle trasmissioni televisive: “Se è vero quello che ci è stato riportato abbiamo toccato il fondo. Una mamma dovrebbe essere messa in condizioni di esprimere la propria posizione. L’esposizione mediatica, a quanto pare, ha rapito anche la sinistra cittadina più puritana e più ostile ai mezzi di comunicazione di massa. Diranno che vanno per spiegare le ragioni della loro posizione, ma non dovrebbero dimenticarsi di dire la verità: chequel presepe non è stato fatto per una chiara volontà politica. Che non è quella dell’attuale amministrazione comunale. La scusa dei rischi per la sicurezza fa acqua da tutte le parti: è mancata la volontà di iniziare ad educare i bambini al rispetto delle nostre tradizioni”.

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